Il presidente UPI Veneto e vicepresidente UPI nazionale, Stefano Marcon, plaude alle dichiarazioni del Ministro Salvini all'Assemblea Nazionale di Anci in corso a Genova riguardo le Province.
“Bene Salvini sulle Province – esordisce Marcon – l'aveva già affermato a L'Aquila in occasione dell'Assemblea nazionale dell'Unione delle Province del 10 e 11 ottobre e l'ha ribadito oggi a Genova all'Assemblea Nazionale Anci: serve il ritorno all'elezione del presidente della Provincia. Sentire nuovamente che il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri ci appoggia con fiducia e convinzione, ribadendo la volontà di ripristinare l'elezione diretta dei Presidenti di Provincia, restituendo di conseguenza agli Enti piena operatività finanziaria, organizzativa e funzionale, è per noi un grande risultato e ci fa ben sperare. Riguardo al tema elezioni, ci tengo a ribadire anche il pieno appoggio al terzo mandato per i Sindaci, che agevolerebbe una gestione migliore dei propri Comuni alla luce di un'esperienza amministrativa già consolidata”.
Si tratta di un segnale importante – chiude Marcon – a maggior ragione se ribadito all'Assemblea Nazionale dei Sindaci, che attualmente si trovano a dover gestire l'Ente Provincia di secondo livello, dovendo dividersi tra i ruoli per governare un Ente che, come ribadito dal Ministro, si occupa delle strade provinciali che tutti percorriamo e costruisce le scuole sicure dove i nostri figli crescono”.
“Proprio perché è riconosciuta e condivisa l'esigenza di un ripristino dell'operatività delle Province e del loro ruolo istituzionale, un altro punto importante su cui chiediamo al Governo di riaprire il confronto riguarda il ddl Bilancio: come ha sottolineato il presidente UPI nazionale Michele De Pascale, in una nota di oggi, attuare una manovra che prevede un taglio di 50 milioni di euro a Province e Città Metropolitane dal 2024 al 2028 sarebbe incoerente e aggraverebbe la situazione già complicata che le Amministrazioni provinciali stanno attraversando sui fronti risorse economiche e personale dovendo però assicurare i compiti a cui sono chiamate, con i conseguenti possibili effetti sull'efficienza dell'attività dei nostri Enti e, dunque, di riflesso, sui servizi alla cittadinanza. Siamo sempre a disposizione e fiduciosi in un confronto aperto e chiaro con il Governo su questi temi”.